Ieri sera siamo stati ospiti della Matarrese Arredamenti; in particolare dei fratelli Giampaolo (nostro socio), Nuccio ed Eugenio, straordinari padroni di casa (e mai locuzione fu più adatta...) che ci hanno fatto rivivere completamente la storia della loro attività.
Avviata nel 1961 da Nicola, come una piccola bottega aperta da un ex apprendista che ha inteso iniziare a camminare con le proprie gambe, la Matarrese Arredamenti si è espansa subito ben oltre i confini canosini, per la qualità dei propri prodotti e per la costante attenzione verso il cliente: sono bastati appena 16 anni, infatti, per aprire al pubblico il "palazzo del mobile", avveniristico edificio che, tuttora, stanziato sulla ex SS 98, simboleggia e segna uno degli ingressi principali della nostra città.
Dopo la dipartita prematura di Nicola, i suoi tre figli hanno proseguito come una vera squadra l'avventura iniziata dal padre, mantenendo ben salda la filosofia familiare e coniugando perfettamente tradizione ed innovazione.
Di recente, avvalendosi anche di una valida équipe di dipendenti preparati ed accoglienti, hanno introdotto la "realtà virtuale" (di cui si è avuta una palese dimostrazione ieri sera) che permette ai clienti di valutare un eventuale arredamento - ovviamente da catalogo - come se fosse già all'interno della propria abitazione: un servizio che guarda assolutamente al futuro; anzi all'infinito, come il simbolo matematico inserito nel numero 60 del rinnovato logo: gli anni, questi ultimi, appena compiuti dalla Matarrese Arredamenti.
 
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Stamattina sono partiti quattro furgoni alla volta della Romania, carichi di qualsiasi oggetto utile (sono stati riempiti oltre 300 cartoni stracolmi di cibo, bevande, medicinali, vestiti, coperte, giocattoli...) per fornire una parvenza di normalità alla popolazione ucraina afflitta dalla guerra in atto.
Sarà un viaggio lungo, in condizioni logistiche difficili e con clima avverso, tra Italia, Grecia, Bulgaria e Romania. Ma tutto questo è stato possibile grazie ai volontari (su tutti, senza nulla togliere, a coloro partiti oggi) e a tantissimi privati cittadini che hanno voluto dare e fare la propria parte con le loro donazioni e i loro contributi. Una gara alla solidarietà spontanea e immediata.
Il Rotary di Canosa, assieme ad altre associazioni e organizzazioni sul territorio (Rotaract, Misericordia, Fidapa), ha *solo dato l'input* e subito l'appello - così come l'idea poi concretizzatasi - è stato accolto da diverse altre (in primis, ProLoco e Anpana). Ma è ovvio che il ringraziamento è esteso a chiunque abbia reso possibile questa piccola "missione umanitaria", anche se non citato in questa sede.
È già stato diffuso un comunicato congiunto (a firma delle associazioni promotrici) che dovrebbe uscire nelle prossime ore almeno sulle testate locali.
Perché, si ribadisce, un'idea è diventata realtà solo grazie all'altruismo di un'intera comunità. Che, senza firme e personalismi, senza stellette o medaglie, senza gara o clamore, ha inteso "servire" con la nobiltà che ci unisce e, finalmente, ci contraddistingue.
 
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